Il termine carato

Significato

Il termine carato è principalmente utilizzato in oreficeria e metallurgia con un duplice significato, quello di unità di misura della massa di materiali preziosi oppure quello di indicatore di purezza delle leghe auree.

Come unità di peso, il carato è utilizzato per i diamanti e altre gemme preziose ed equivale a 0,2 grammi. Il peso di un diamante si misura in centesimi. L’approssimazione del peso del diamante al numero superiore è consentita solo se i millesimi corrispondono al numero 9 (invece che al 5 come si fa di solito). Dunque, un anello con un diamante dal peso di 0,999 carati è un diamante di 1,00 carato, mentre un diamante di 0,998 carati è un diamante di 0,99 carati.

Come riferimento per la purezza dell’oro, si deve considerare che In genere l’oro grezzo viene legato con un metallo, per esempio rame, argento, palladio, perché è troppo morbido e delicato per alcune lavorazioni. 24 carati (24K) corrispondono a 999,9 grammi di oro su 1000 grammi di lega complessiva. 24 carati d’oro equivalgono a oro puro.

L’oro più comunemente usato per prodotti di gioielleria e oreficeria è l’oro a 18 carati il suo titolo corrisponde a 750 millesimo di oro puro mantiene cosi gran parte del suo valore aureo essendo composto dal 75% di oro puro. L’oro 18 carati è un oro che per 24 gr di lega ha 18 grammi, ossia il 75.01%, di «oro puro». Questo oro è detto anche oro 750/1000.

Storia

Lo specifico rapporto è preso in prestito dal latino siliqua che designa, nel codice di Giustiniano, una moneta d’argento, del valore di 1 ⁄ 24 del solidus d’oro. Il termine siliqua, in particolare, deriva da siliqua graeca, il seme del carrubo, che nel sistema di peso romano equivale a 1/6 di scrupolo (1/1728 di libbra romana ovvero circa 0,19 grammi).

“L’uomo dei tempi nuovi”, Costantino (396-337), fondò il sistema monetario sul solidus, moneta d’oro da 4,54 grammi. Diocleziano (284-305) a sua volta introduceva il solidus del peso di 4,8 grammi.

Il termine carato è stato applicato in tempi moderni a varie monete d’argento sulla base del presupposto che le monete erano valutate a 1/24 dell’oro solidus (che pesava 1/72 di libbra romana) e quindi rappresentavano una siliqua d’oro in valore.

I gioielli di Isotta

Isotta Jewels utilizza per la realizzazione dei suoi gioielli l’oro puro, a 24 carati, solo per l’applicazione a terzo fuoco quando, a pennello, lo stendo sulle maioliche d’arte che andranno a comporre le mie creazioni.

Le collane, gli orecchini e i bracciali sono normalmente in argento 925 a cui solitamente applico, mediante processo galvanico, oro 18 carati (il titolo immediatamente successivo all’oro puro) che garantisce la loro giusta durevolezza. Alcuni particolari quali chiusure e monachelle le realizzo in pregevole e più duraturo oro Vermeil.

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